Le docenti dell'Agraria insieme alle studentesse della 2° B dell'anno scolastico 2010-11 che hanno curato la ricerca

Alunne dal 1956

Parte fondamentale dell’Associazione ex Allievi “scarabelliani” è la sua componente femminile, le cosiddette “Donne dell’Agraria” che fin dagli anni ’50 iniziarono a frequentare l’Istituto Scarabelli e oggi ne rappresentano quasi il 40% del corpo studentesco.

Le origini della componente femminile “scarabelliana” sono state raccontate dagli alunni della classe 2°B dell’anno scolastico 2010-11 sotto la guida della prof.ssa Daniela Placci; ne è scaturita una approfondita e documentata ricerca dal titolo “La componente femminile nella popolazione scolastica dell’istituto Agrario ‘G. Scarabelli’ di Imola negli anni del boom economico (1950-1970)”. Tale elaborato si è aggiudicato il primo premio del bando indetto dalla Provincia di Bologna in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

La prima studentessa dell’Agraria di Imola è stata Maria Matilde Romiti, iscritta nell’anno scolastico 1956-57 e in seguito diplomatasi nel 1961 rimanendo l’unica donna per tutti i 5 anni di scuola superiore. Soltanto nel 1966, infatti, altre 7 ragazze decisero di frequentare lo Scarabelli avviando così una tradizione destinata a crescere nel tempo sino ad oggi.

Giovanna Amaduzzi, seconda donna iscritta allo Scarabelli dove però è rimasta soltanto due anni
Foto di fine anni '50 con la prima classe dell'Istituto Scarabelli ad avere al suo interno una donna, ossia Maria Matilde Romiti, prima studentessa della storica scuola imolese

“Quassù io ho imparato ad apprezzare i compagni maschi, perché sono stati molto generosi e amici, veri amici – racconta Maria Matilde Romiti nella ricerca premiata dalla Provincia – ; se avevi bisogno ti davano una mano, non erano come le femmine che, allora, ti dicevano una cosa e poi ne facevano un’altra. Io mi sono trovata bene nell’ambiente maschile e ho apprezzato molto la lealtà dei miei compagni, perché loro sapevano che potevano fidarsi di me e io sapevo che potevo fidarmi di loro”.